Linguaggio costruttivo per creare un ponte tra realtà e fantasia.
I bambini sono nomadi dell’immaginario, grandi manipolatori dello spazio: amano costruire, spostare, inventare situazioni.
Il gioco diventa il contesto privilegiato della ricerca del bambino, della sua sperimentazione, luogo e spazio in cui acquisire concetti e costruire conoscenze.
L’atelier della costruttività, non è solo lo spazio delle costruzioni, è un momento in cui il bambino agisce, crea scambi e confronti con gli altri con cui entra in collaborazione.
Il bambino realizza architetture e composizioni complesse con materiale non direttivo.
Questo materiale è capace di suscitare interrogativi, ipotesi e permette al bambino di ricercare attraverso il linguaggio costruttivo.
Linguaggio costruttivo come occasione d’incontro con il limite, l’errore; come possibilità di mettere in atto processi adattivi per trovare strategie sia per superare le difficoltà utilizzando le proprie forze, abilità, competenze, che per accettare la delusione, il limite; come manifestazione concreta di concetti logico-matematici.
Elemento privilegiato in atelier è l’uso della luce artificiale per definire luoghi, per costruire scenari e paesaggi.
I bambini incontrano la luce attraverso fenomeni naturali o attraverso fonti di luce artificiale. La luce si offre ai bambini come momento di ricerca, sperimentazione e immersione, dove la luce stessa viene utilizzata per provocare meraviglia, curiosità, esplorazione, creatività e nuovi apprendimenti.
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